Fare informazione vera o scrivere versi poetici che evidenziano “ignoranza” del problema?
Chi scrive su giornali di rilevanza nazionale prima di metterci del suo dovrebbe quanto meno informarsi.
Nelle pagine del Secolo XIX del 26/03/12 abbiamo letto un articolo senza firma intitolato “Faremo la spia contro chi dà del cibo ai piccioni” che in maniera inopportuna ironizza sulle iniziative del comitato e sul comitato stesso.
Il comitato “Liberiamoci dai piccioni” è sorto perché in alcune zone della città ed in particolare nel quartiere umbertino il numero di piccioni è divenuto insostenibile a causa di una donna, ormai famosa, che vive per allevarli. La sua attività perpetrata con sacchi e sacchi di mangime inizia alle 6,00 del mattino in Via Venezia, Via Corridoni, Piazza Brin e continua in tutti i quartieri della città fino alle ore 9,00. Poi c’è una pausa ma alle 12,30 l’attività di distribuzione cibo continua fino alle 15,00.
Il rovescio della medaglia di questa passione per i piccioni è che circa 300 cittadini, quasi tutti gli abitanti degli stabili dei dintorni dell’abitazione della signora, non possono aprire le finestre per non essere infestati da guano secco e da piume che entrano in casa spinte dal vento. Di uscire sui balconi non se ne parla, stendere i panni è un’utopia. In primavera in casa entrano pidocchi e zecche portati dai piccioni. Alle 4,30 ogni mattina i suddetti abitanti si svegliano per il tubare dei piccioni eccitati in attesa del mangime. La nostra vita è resa impossibile da questa situazione ed è per questo motivo che abbiamo deciso di costituirci in un comitato.
Caro giornalista senza nome, noi non siamo contro gli animali ma contro chi li nutre con assiduità iniziando l’attività alle 6 del mattino per terminarla alle 15,00. Una vera e propria professione che ci rende la vita impossibile. L’ironia che trapela nel suo articolo evidenzia che il problema Lei non lo conosce affatto bene.
Noi non ce l’abbiamo con il vecchietto che da la briciolina ai piccioni sotto la panchina. L’ho fatto anche io tante volte. Ce l’abbiamo con chi li alleva restando impunito perché in Italia chi reitera un reato viene considerato irrecuperabile e quindi non degno di attenzione e non multato. Per questo motivo noi faremo la spia, perché in questo modo la Polizia municipale non potrà dire di non aver visto e di non sapere.
Caro giornalista senza nome io sono il Presidente del Comitato e forse le sembrerà strano ma anche io adoro gli animali, sono animalista, sostengo il WWF e mi piacerebbe fare birdwatching accompagnato da esperti ornitologi della LIPU. Ho sempre tollerato i piccioni o almeno li ho tollerati fino a quando la mia vita non è stata stravolta dalla loro presenza.
Perché non viene a trovarmi in casa? Le offrirò un caffè ma con le finestre chiuse altrimenti rischierebbe di non gustarlo. Sono convinto che dopo la sua visita nei suoi articoli sui piccioni ci sarà molto meno ironia.
Sarei molto grato se questa lettera venisse pubblicata.
Cordiali saluti.
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