Al SINDACO MASSIMO FEDERICI
AGLI ASSESSORI MORI, NATALE, RUGGIA
ALL’ASL
ALLA POLIZIA MUNICIPALE
ALLA LIPU
ALLE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE
AGLI ORGANI DI STAMPA
AGLI ADERENTI AL COMITATO LIBERIAMOCI DAI PICCIONI
La massiccia presenza di piccioni nei centri abitati, è un problema comune a molte città italiane in quanto i centri urbani si prestano molto bene ad accoglierli, sia per l’opportunità di nidificazione (cornicioni, anfratti, porticati, ecc) sia per la disponibilità di risorse di cibo (rifiuti, gesti caritatevoli di persone, ecc.).
In ogni città gli amministratori cercano di risolvere il problema perché i piccioni, oltre a rappresentare un danno per i monumenti e un disagio per gli abitanti, sono estremamente pericolosi dal punto di vista sanitario in quanto portatori di infezioni e malattie.
Per la presenza dei piccioni, La Spezia non si differenzia dalle altre città e di questo non c’è certo da meravigliarsi. Quello che, invece, rende diversa la nostra città è l'attività intensa e perseverante di una signora, che da circa 20 anni alleva i piccioni somministrando, 8 ore al giorno 365 giorni l’anno, quantità industriali di mangimi in quasi tutti i quartieri e ovunque ci siano questi volatili.
La distribuzione inizia alle 5,30 del mattino fino alle 8,30 e poi riprende alle 13,00 fino alle 15,00 mentre negli altri orari l’allevamento ha luogo direttamente nella sua abitazione, che è parte di un condominio in pieno centro nel quartiere Umbertino.
Il reiterato comportamento di questa donna, decisamente convinta di "fare del bene agli animali" ed incurante di tutti gli altri aspetti collaterali negativi che invece ne derivano, sulla città e sugli abitanti (in particolare i suoi vicini di casa), le è valso una tale notorietà da essere invitata come ospite da alcune trasmissioni televisive (Rai-Mediaset) per parlare dell'argomento, in alcuni casi passando addirittura come "vittima" di una società crudele, intollerante e antianimalista.
Questa donna è normale o ha problemi psichici? Questo non è dato saperlo. Si suppone però che sia normale considerato che dispone di patente di guida e che è una insegnante. E allora perché le viene permesso di allevare i piccioni in una appartamento di un condominio? Perché il Comune non le fa causa chiedendo il risarcimento danni per le spese sostenute finora per cercare invano una risoluzione al problema piccioni? Perché le viene permesso di seminare grano e pane grattugiato in tutta la città? Perché Sindaco e Polizia Municipale non fanno rispettare più di tanto il divieto di somministrazione di cibo ai piccioni, come previsto dal regolamento comunale (art.2 deliberazione 28 del 27/3/1998)? Perché l’ASL non interviene per fermarla?
Circa 6 mesi fa nel quartiere umbertino è nato il comitato “Liberiamoci dai piccioni” (più di 400 adesioni) che dal nome potrebbe sembrare un comitato antianimalista. Non è così. Nel nostro statuto aborriamo ogni metodo cruento per la risoluzione del problema dei piccioni e da sempre sosteniamo che l’unico metodo certo per risolvere il problema sia quello di ridurre le risorse di cibo.
Il nostro metodo coincide di fatto con quello da sempre professato dalla LIPU.
Circa tre mesi fa il nostro comitato ha apprezzato con soddisfazione gli sforzi economici del Comune della Spezia che ad inizio estate ha dato avvio ad un programma che vede coinvolti diversi istituti/società (costo totale dell’operazione € 29.780 divisi tra una ditta privata della provincia di Modena, la LIPU e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Spezia) e che prevede tra le altre cose il trasferimento di un congruo numero di piccioni dal centro città ad una riserva privata nel modenese.
Questa operazione doveva servire a tamponare una situazione di emergenza sanitaria anche in considerazione dei diversi problemi avutisi nel quartiere umbertino con alcuni abitanti finiti all’ospedale per essere stati punti da zecche di piccione. Questa operazione però sarebbe stata efficace se accompagnata dalla riduzione delle risorse di cibo e quindi dalla intensificazione dei controlli da parte della Polizia Municipale. Questo non è avvenuto ed anzi la suddetta signora piccionaia, ormai consapevole di essere impunita ed invincibile, ha incrementato ancor di più la somministrazione di mangimi. Così i circa 300 piccioni trasferiti finora sono stati rapidamente sostituiti da altrettanti giovani e affamati e quella che avrebbe dovuto essere una operazione urgente e necessaria si sta rivelando sotto gli occhi dei cittadini come l’ennesimo flop e soprattutto l’ennesimo spreco di denaro pubblico.
Oggi la LIPU direbbe: “Noi abbiamo sempre sostenuto che portare i piccioni via dalla città non sarebbe servito a nulla!” Il nostro Comitato ha invece sempre sostenuto che portare i piccioni via sarebbe stato utile ma solo se allo stesso tempo fossero state ridotte le risorse.
Gentilissimi Amministratori, i piccioni veneziani non stanziavano in piazza S.Marco perché amavano i monumenti. Quando il Comune veneto ha iniziato ad essere severo sulla distribuzione di cibo, i piccioni sono andati via in maniera del tutto naturale, economica e incruenta.
Qualcuno può spiegarci perché a La Spezia gran parte dei piccioni vivono nel tratto di Via Corridoni compreso tra Via Venezia e Corso Cavour? Oppure perché a determinati orari sono tutti in Piazza Beverini o in Piazza del Mercato o in Via Napoli o in Via XX Settembre o a Pegazzano, ecc. ecc. Se non lo sapete vi rispondiamo noi. Sono li perché aspettano che la “Signora” passi per la distribuzione del rancio. I piccioni sono uccelli intelligenti e abitudinari e altrettanto abitudinaria e puntuale avviene la somministrazione dei mangimi. Perché la Polizia Municipale e l’ASL non riescono ad essere altrettanto puntuali?
Poi oltre il danno c’è la beffa considerato che c’è anche chi, ignaro del problema e delle sue dimensioni, anziché informarsi e magari contribuire per la sua risoluzione, attacca il nostro Comitato accusando gli iscritti di essere "antianimalisti ignoranti che vogliono la morte dei piccioni".
Attacchi del genere ci sono giunti, infatti, in internet nei social network ma anche su alcuni giornali E’ evidente che ad alcune associazioni animaliste, ad alcuni politici opportunisti che hanno fatto della difesa degli animali la loro campagna elettorale e anche ad alcuni giornalisti, fa molto più comodo vedere nei cittadini del comitato dei nemici a cui opporsi piuttosto che delle persone normali a cui mostrare solidarietà per i gravi disagi e pericoli sanitari con i quali convivono. Attaccare e offendere è molto più semplice e poi in questo modo si fanno più tessere e si guadagnano consensi. Si sa, la difesa dei piccioni prevale su quella degli uomini soprattutto quando i problemi e i rischi sanitari che derivano da questi uccelli non ci riguardano in prima persona.
A riguardo di tale argomento è nostro piacere informarvi che abbiamo sottoposto gli aderenti al comitato ad un test di cui vi riportiamo i risultati :
Domanda – Come vedete gli animali ed i piccioni?
Risposta:
a) Odio tutti gli animali; (0%)
b) Tollero tutti gli animali ad esclusione dei piccioni; (3,4%)
c) Amo tutti gli animali ad esclusione dei piccioni; (5,2%)
d) Amo tutti gli animali inclusi i piccioni a condizione che non entrino in casa mia e/o che non rappresentino un pericolo per la mia salute; (91,4%)
Domanda- Nella vostra vita avete mai sostenuto (730, donazioni, tessere) Associazioni animaliste o ambientaliste (WWF, LIPU, GREENPEACE, ecc.) ?
Risposta:
SI (67,2%)
NO (32,8%)
Domanda- Possedete o avete mai posseduto un animale domestico (cani, gatti, uccelli, pesci, ecc)?
Risposta:
SI (74,1%)
NO (25,9%)
I risultati del test non lasciano molti dubbi interpretativi considerato che circa il 91,4 degli intervistati ha dichiarato di non avercela con i piccioni ma con le persone che li nutrono.
Gli aderenti al comitato non sono quindi mostri da combattere ma semplici cittadini che vorrebbero una vita normale, che vorrebbero essere liberi di dormire, di aprire le finestre della propria casa, di uscire su terrazzi e balconi, di avere delle piante e dei fiori da curare, di poter stendere i panni ad asciugare e soprattutto di non dover temere di contrarre malattie ed essere punti da zecche come purtroppo è già avvenuto nel quartiere umbertino!!!
Comunque, indipendentemente dal fatto che i cittadini siano più o meno animalisti, il problema dei piccioni nella nostra città è un problema reale che va risolto e non può più essere procrastinato. Questa donna va fermata e vanno fermate anche tutte le altre persone che hanno la cattiva abitudine di nutrire in città piccioni.
Il Sindaco rappresenta il primo responsabile della salute dei cittadini, nonché il principale deputato a verificare il rispetto di regolamenti ed ordinanze tramite gli organi competenti.
Per questo motivo abbiamo deciso che aspetteremo ancora 60 giorni. Al termine di questo periodo se la situazione non dovesse mutare e vedremo la suddetta signora ancora libera di commettere reati quasi sempre impuniti in ogni angolo di questa città, partiremo con le denunce e lo faremo senza ulteriore esitazione. Denunceremo amministratori e autorità e procedendo con azioni eclatanti cercheremo di portare il caso alla ribalta nazionale.
La Spezia è una bella città e non può essere resa schiava dai capricci di una donna che danneggia i cittadini mostrando di essere più forte delle Istituzioni.
Il contenuto di questa lettera è documentato nel seguente video pubblicato su YOUTUBE a partire dal minuto 2:46 .
La Spezia 14/09/2012 Il Comitato Liberiamoci dai piccioni
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