Facciamo una doverosa premessa:ci auguriamo che il
contenuto della intervista rilasciata alla stampa dalla dr.ssa Patrizia Toracca dirigente Igiene e
Profilassi dell'ASL 5 spezzina,in merito al rischio per la salute dell'uomo
conseguente alla puntura della zecca del piccione, non sia stato riportato in
modo completo ed esatto.
Nell'articolo dello scorso 31 gennaio, che informava i
lettori sul ritrovamento di parassiti dei piccioni in alcuni appartamenti del quartiere
Umbertino, la dottoressa dichiarava "
le zecche dei piccioni sebbene fastidiose, non sono pericolose per la salute
pubblica in generale. Certo è che se qualcuno soffrisse di allergie, la
situazione sarebbe ben diversa".
"Un approfondimento medico che tende a
rassicurare" lo definisce il giornale.
Ma nel caso non si trattasse dell'errore ipotizzato
nella nostra iniziale premessa altro non sarebbe che l'espressione di una insufficiente
informazione che più che rassicurare disorienta e sconforta.
La letteratura medica (Khoury e Maroli “La zecca del piccione Argas Reflexus ed i
rischi per la salute umana” Ist.Super:Sanità 2004 40,427-432) ci insegna che la
puntura di questa zecca può dare origine a reazioni anafilattiche gravi anche
letali dovute all'alto potere allergizzante anche in persone che non soffrono
normalmente di patologie allergiche ed essere fonte di trasmissione di numerosi
patogeni. La puntura può provocare due tipi di reazioni secondarie 1)Reazioni
tossiche 2)Reazioni cutanee, respiratorie, gastrointestinali,cardiocircolatorie
fino alla shock anafilattico. Può inoltre veicolare un batterio responsabile
della Febbre Q che nell'uomo può provocare polmoniti, endocardite e malattie
granulomatose del fegato.
Ci sono stati tentativi di riprodurlo per usarlo come
arma biologica (17° Ed.American Public Health Association a cura di James Chin
MD,MPH anno 2000).
Ci dispiacerebbe essere costretti a constatare il
ripetersi di una situazione già verificatasi per un altro parassita del
piccione che infesta il nostro quartiere:lo Pseudolynchia Canariensis (mosca
del piccione).
Dal 2009 molteplici sono state le denunce e le
richieste di intervento rivolte all'ASL 5 a seguito di punture del suddetto
parassita subite da almeno 4 abitanti del quartiere cadute nel nulla con un
ridimensionamento della gravità del problema.
La persona che ha subito conseguenze molto
gravi(malattia sistemica) ha sporto denuncia penale contro la signora che
distribuisce cibo ai piccioni e l'ha recentemente vinta per aver subito lesioni
colpose.
Forse ai dirigenti ASL 5 dovrebbe sorgere il dubbio di
aver sottovalutato e non approfondito i rischi per la salute conseguenti alla
puntura. Approfondimento al quale si è giunti, invece, per altra via:attraverso
le perizie di medici ed esperti che in sede penale hanno permesso che
venissero riconosciuti i reali rischi.
Citiamo la più incisiva:quella del Prof. Massimo
Masetti docente di Entomologia e ricercatore presso il Dipartimento di Biologia
e Scienze Naturali dell' Università di Pisa. Nella sua relazione supportata da
una nutrita bibliografia ha evidenziato che il parassita si nutre del sangue
del piccione e vive nelle ferite che produce e quando punge l'uomo (o anche un
animale domestico) veicola qualunque dei numerosi agenti patogeni eventualmente
presenti nel sangue del piccione (Trypanosoma, Rickettsia, Spirochaeta ecc.). Lo
Pseudolynchia veicola inoltre qualsiasi agente patogeno presente nell'ambiente
del piccione cioè nidi e posatoi infetti:batteri di vario tipo Stafilococchi,Streptococchi
ecc.. Inoltre veicola un protozoo e la propria saliva che vengono riconosciuti
come estranei dall'organismo umano e provocano fenomeni immunologici e allergici
gravi. A proposito della trasmissione di patogeni piccione-uomo il professore
ha precisato a pag.7-8 della relazione "i casi registrati di infezione sono
stati centinaia soprattutto dovuti al batterio Chlamydophila Psittaci e al
Cryptococcus Neoformaius, ma anche a Aspergillus e Candida”.
Alcuni casi da Chlamydophila e Aspergillus sono
risultati fatali.(D.Haag-Wackernagel e A.J. Bircher, Dermatology 2010
220,82-92).
Ad oggi le uniche analisi effettuate dall'ASL 5
spezzina sono state eseguite solo per pochi agenti patogeni sulle feci,ma
mai sul sangue del piccione.
Forse nel 2009 sarebbero bastate indagini e
informazioni più approfondite per giungere ad interventi risolutivi e
risparmiare a un cittadino di ricorrere alla Giustizia per vedere riconosciuto
un diritto alla salute.
Ci auguriamo
di non essere costretti anche ora che oltre alle mosche del piccione si trovano
anche le zecche negli appartamenti del quartiere Umbertino a percorrere strade
complicate per dimostrare in modo più esauriente la loro pericolosità.
Noi come Comitato stiamo facendo tutto il possibile
per fornire informazioni corrette ed accurate ai cittadini e ci sentiremmo
delusi e amareggiati se i nostri sforzi venissero nullificati da
disinformazione e disinteresse da parte delle Istituzioni.
Ci auguriamo
che ogni eventuale fraintendimento di contenuti possa essere chiarito e che
finalmente la ASL voglia rivolgersi ai cittadini con sufficienti
informazioni,responsabilità ed adeguati interventi.
La Spezia 3 febbraio 2014 Il Presidente del
Comitato “Liberiamoci dai piccioni”
Francesco
Caporaso
Contatti:
comitatopiccionispezia@hotmail.it
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