lunedì 3 febbraio 2014

Lettera aperta all’ASL 5 Spezzino in seguito alle dichiarazioni apparse sulla stampa, lo scorso 31 gennaio, in merito ai rischi per la salute dell’uomo conseguenti alla puntura di zecca di piccione.



  

Facciamo una doverosa premessa:ci auguriamo che il contenuto della intervista rilasciata alla stampa dalla dr.ssa  Patrizia Toracca dirigente Igiene e Profilassi dell'ASL 5 spezzina,in merito al rischio per la salute dell'uomo conseguente alla puntura della zecca del piccione, non sia stato riportato in modo completo ed esatto.
Nell'articolo dello scorso 31 gennaio, che informava i lettori sul ritrovamento di parassiti dei piccioni  in alcuni appartamenti del quartiere Umbertino, la dottoressa dichiarava " le zecche dei piccioni sebbene fastidiose, non sono pericolose per la salute pubblica in generale. Certo è che se qualcuno soffrisse di allergie, la situazione sarebbe ben diversa".
"Un approfondimento medico che tende a rassicurare" lo definisce il giornale.
Ma nel caso non si trattasse dell'errore ipotizzato nella nostra iniziale premessa altro non sarebbe che l'espressione di una insufficiente informazione che più che rassicurare disorienta e sconforta.
La letteratura medica (Khoury e Maroli  “La zecca del piccione Argas Reflexus ed i rischi per la salute umana” Ist.Super:Sanità 2004 40,427-432) ci insegna che la puntura di questa zecca può dare origine a reazioni anafilattiche gravi anche letali dovute all'alto potere allergizzante anche in persone che non soffrono normalmente di patologie allergiche ed essere fonte di trasmissione di numerosi patogeni. La puntura può provocare due tipi di reazioni secondarie 1)Reazioni tossiche 2)Reazioni cutanee, respiratorie, gastrointestinali,cardiocircolatorie fino alla shock anafilattico. Può inoltre veicolare un batterio responsabile della Febbre Q che nell'uomo può provocare polmoniti, endocardite e malattie granulomatose del fegato.
Ci sono stati tentativi di riprodurlo per usarlo come arma biologica (17° Ed.American Public Health Association a cura di James Chin MD,MPH anno 2000).
Ci dispiacerebbe essere costretti a constatare il ripetersi di una situazione già verificatasi per un altro parassita del piccione che infesta il nostro quartiere:lo Pseudolynchia Canariensis (mosca del piccione).
Dal 2009 molteplici sono state le denunce e le richieste di intervento rivolte all'ASL 5 a seguito di punture del suddetto parassita subite da almeno 4 abitanti del quartiere cadute nel nulla con un ridimensionamento della gravità del problema.
La persona che ha subito conseguenze molto gravi(malattia sistemica) ha sporto denuncia penale contro la signora che distribuisce cibo ai piccioni e l'ha recentemente vinta per aver subito lesioni colpose.
Forse ai dirigenti ASL 5 dovrebbe sorgere il dubbio di aver sottovalutato e non approfondito i rischi per la salute conseguenti alla puntura. Approfondimento al quale si è giunti, invece, per altra via:attraverso le perizie di medici ed esperti che in sede penale hanno permesso che venissero riconosciuti i reali rischi.
Citiamo la più incisiva:quella del Prof. Massimo Masetti docente di Entomologia e ricercatore presso il Dipartimento di Biologia e Scienze Naturali dell' Università di Pisa. Nella sua relazione supportata da una nutrita bibliografia ha evidenziato che il parassita si nutre del sangue del piccione e vive nelle ferite che produce e quando punge l'uomo (o anche un animale domestico) veicola qualunque dei numerosi agenti patogeni eventualmente presenti nel sangue del piccione (Trypanosoma, Rickettsia, Spirochaeta ecc.). Lo Pseudolynchia veicola inoltre qualsiasi agente patogeno presente nell'ambiente del piccione cioè nidi e posatoi infetti:batteri di vario tipo Stafilococchi,Streptococchi ecc.. Inoltre veicola un protozoo e la propria saliva che vengono riconosciuti come estranei dall'organismo umano e provocano fenomeni immunologici e allergici gravi. A proposito della trasmissione di patogeni piccione-uomo il professore ha precisato a pag.7-8 della relazione "i casi registrati di infezione sono stati centinaia soprattutto dovuti al batterio Chlamydophila Psittaci e al Cryptococcus Neoformaius, ma anche a Aspergillus e Candida”.
Alcuni casi da Chlamydophila e Aspergillus sono risultati fatali.(D.Haag-Wackernagel e A.J. Bircher, Dermatology 2010  220,82-92).

Ad oggi le uniche analisi effettuate dall'ASL 5 spezzina sono state eseguite solo  per pochi agenti patogeni sulle feci,ma mai sul sangue del piccione.
Forse nel 2009 sarebbero bastate indagini e informazioni più approfondite per giungere ad interventi risolutivi e risparmiare a un cittadino di ricorrere alla Giustizia per vedere riconosciuto un diritto alla salute.
Ci auguriamo di non essere costretti anche ora che oltre alle mosche del piccione si trovano anche le zecche negli appartamenti del quartiere Umbertino a percorrere strade complicate per dimostrare in modo più esauriente la loro pericolosità.
Noi come Comitato stiamo facendo tutto il possibile per fornire informazioni corrette ed accurate ai cittadini e ci sentiremmo delusi e amareggiati se i nostri sforzi venissero nullificati da disinformazione e disinteresse da parte delle Istituzioni.
Ci auguriamo che ogni eventuale fraintendimento di contenuti possa essere chiarito e che finalmente la ASL voglia rivolgersi ai cittadini con sufficienti informazioni,responsabilità ed adeguati interventi.
                                                                                 
La Spezia 3 febbraio 2014                             Il Presidente del Comitato “Liberiamoci dai piccioni”
                                                                                              Francesco Caporaso


Contatti: comitatopiccionispezia@hotmail.it

Nessun commento:

Posta un commento